L’arte come strumento di comprensione reciproca. I pannelli di Hans Erni per l’esposizione dell’UNESCO, Zurigo 1949

Per la prima volta dopo decenni, sono di nuovo visibili al Museo Hans Erni, dal 9.6.2022 al 9.6.2024, i 13 pannelli in formato gigante creati dall’artista per l’esposizione dell’UNESCO del 1949 a Zurigo.

 

Pubblicità per una nuova organizzazione internazionale

L’UNESCO nacque come agenzia dell’ONU nel novembre del 1945, pochi mesi dopo la fine della Seconda guerra mondiale. La sigla «UNESCO», che sta per «United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization» (ossia Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura), illustra bene gli obiettivi tuttora attuali dell’organizzazione: promuovere l’educazione, la ricerca e la cultura e incoraggiare il dialogo non solo tra specialiste e specialisti di questi settori ma anche tra persone non addette ai lavori provenienti da vari Paesi. Lo shock provocato dalla barbarie del conflitto fece sì che uno dei principali obiettivi dell’UNESCO fosse quello di favorire la comunicazione internazionale per prevenire guerre future.

L’adesione della Svizzera all’organizzazione, avvenuta nel 1949, venne celebrata alla fine di agosto dello stesso anno con un’esposizione nel centro congressi (Kongresshaus) di Zurigo, il cui scopo era anche informare la popolazione svizzera sugli obiettivi e sui vantaggi di questa organizzazione sollecitandola a collaborare. Per questo motivo l’esposizione fu allestita in contemporanea alla popolare mostra radiofonica.

Il contributo di Hans Erni

Pezzo forte dell’esposizione, progettata e realizzata da Gottfried Honegger (pittore e scultore svizzero, 1917-2016), erano 13 pannelli in formato gigante dell’artista lucernese Hans Erni, che pochi anni prima si era guadagnato fama internazionale con l’imponente murales dal titolo «Die Schweiz, das Ferienland der Völker» («La Svizzera, Paese di vacanza dei popoli») presso il padiglione del turismo all’esposizione nazionale zurighese del 1939.

I pannelli, che si contraddistinguono per il virtuosismo inconfondibile di Erni, riproducono motivi che richiamano vagamente i settori di attività dell’UNESCO: una coppia intenta a leggere può alludere all’educazione, una testa accanto a forme di organi può significare la scienza, mentre i molti visi, raffigurati anche nel pannello della foto, possono far pensare alla comunicazione come strumento di pace. L’opera è quindi un primo esempio della volontà di Erni di servirsi dell’arte per presentare temi complessi in una forma visivamente accattivante.

I pannelli suscitarono reazioni contrastanti: mentre alcuni commenti sulla stampa ne elogiarono la freschezza e la modernità, soprattutto le testate conservatrici li criticarono aspramente, probabilmente influenzate dalla reputazione di Erni come artista di «estrema sinistra» in Svizzera all’inizio della Guerra fredda.

L’esposizione dell’UNESCO comprendeva, oltre ai pannelli di Erni, busti di grandi personalità come Albrecht von Haller, Gottfried Keller, Carl Ferdinand Ramuz, Heinrich Pestalozzi e Heinrich Wölfflin: un piccolo pantheon della storia culturale svizzera dall’Illuminismo di fine Ottocento ai giorni nostri.

Al termine dell’esposizione i pannelli finirono in un deposito pubblico e caddero nell’oblio. Recentemente, su mandato del Servizio Collezioni d’arte della Confederazione, sono stati restaurati e concessi in prestito permanente alla fondazione Hans Erni, nel cui museo, per la prima volta dopo decenni, sono nuovamente in bella mostra dal 9 giugno 2022.

Con il patrocinio della Commissione svizzera per l‘UNESCO.

Il catalogo dell’esposizione sarà disponibile qui.

  • Hans Erni (1949-2015) Tafel für die UNESCO-Ausstellung, Zürich 1949 Tempera auf Pavatex, je 100 x 200 cm Hans Erni-Stiftung, Luzern, Dauerleihgabe der Kunstsammlungen des Bundes, Bundesamt für Kultur, Bern © Nachlass Hans Erni, Luzern; © Foto: Andreas Franz, Meilen